La Ginnastica Mentale


Un Viaggio alla Scoperta del Pensiero Quotidiano


Le funzioni cognitive dell’individuo subiscono l'influenza e sono, per natura, sensibili al trascorrere del tempo per cui tendono a modificarsi con l’avanzare dell’età.

Il deterioramento delle capacità mentali è causato:

  • da alcune malattie, alcune delle quali curabili
  • dall'abbandono
  • dall'emarginazione sociale, dalla solitudine e mancanza di socializzazione,
  • dalla perdita di relazioni affettive
  • dalla carenza di esercizio mentale e fisico,
  • da un cattivo stile di vita
  • da abitudini alimentari errate

La grande maggioranza delle persone anziane - oltre i 65 anni -conserva un cervello in grado di funzionare in modo corretto.

La metafora dell'orologio:
ciascuno di noi, alla nascita, ha al proprio interno un orologio che scandirà il tempo dell'esistenza, la cui molla è caricata in modo da consentire una sopravvivenza.

Se nei nostri geni - la molla dell'orologio - è scritto, in parte, il nostro destino, la possibilità di raggiungere l'età avanzata sarà condizionata dal modo in cui conserviamo l'orologio, evitando con cura che si ammacchi, che si inceppi prematuramente oppure che la molla possa arrugginirsi”.

Invecchiamento cerebrale e declino cognitivo
L’anziano sano presenta delle modificazioni delle funzioni cognitive che si differenziano da quelle di carattere progressivo che intervengono nelle demenze.

É importante saper distinguere il decadimento cognitivo caratteristico di “sani” processi di invecchiamento da quello delle demenze.

ll decadimento cognitivo non è una condizione di normalità, la condizione di normalità è invece la vecchiaia.

Quali fattori intervengono nel normale processo di invecchiamento cerebrale?

L'invecchiamento sano presenta:

  • modifiche anatomo-strutturali nel cervello e anatomo-funzionali nel metabolismo energetico.
  • modifiche nella barriera emato-encefalica
  • modifiche ai neurotrasmettitori
  • fattori ambientali che compromettono la funzionalità dell’organismo

modificazioni delle funzioni cognitive:

  • Funzioni motorie
  • Ritmo sonno-veglia
  • Funzioni psico-affettive
  • Funzioni cognitive

fenomeni di atrofizzazione:

  • diminuzione del quantitativo di materia cerebrale
  • aumento del liquor cerebrospinale
  • diminuzione del flusso ematico cerebrale e dell’ ossigeno utilizzato
  • riduzione delle ramificazioni dendritiche
  • demielinizzazione degli assoni
  • declino dei neurotrasmettitori (dopamina e acetilcolina)

Questi fenomeni portano ad un decadimento selettivo in alcune strutture cerebrali:
ippocampo, amigdala, lobo temporo-mediale, lobi frontali (in particolare la corteccia prefrontale) ed al corpo calloso.

Quali sono le funzioni cognitive che si modificano naturalmente con il passare
degli anni ?
  • Memoria: conservate capacità di memoria remota, inferiori capacità di MLT e memoria di lavoro
  • Abilità visuo-spaziali: ridotte per minore efficienza delle funzioni sensoriali e minore capacità di integrazione a livello centrale;
  • Tempi di reazione: più lunghi;
  • Funzioni linguistiche: influenzate dai deficit di memoria;
  • Intelligenza: conservata, ma presenti difficoltà dovute a rallentamento dei processi di integrazione centrale e alle minori capacità motorie e sensoriali.

Capacità riparative, e rigenerative

Una decina di anni fa:
era diffusa la convinzione che il cervello fosse immodificabile, si credeva che da una certa età in poi il declino fosse inevitabile ed il miglioramento impossibile.
Oggi:
dai recenti progressi delle neuroscienze è stato dimostrato che:

nel cervello esistono cellule indifferenziate pronte a specializzarsi come e dove è più necessario (cellule staminali)
esiste un meccanismo del cervello (plasticità neuronale) che regola la caratteristica di essere continuamente modificato e modificabile dal prodotto della sua stessa attività.

L’ipotesi della riserva cerebrale (Scarmeas et al. Neurology, 2001, 12; 2236-42):
Le attività piacevoli con cui una persona si tiene occupata nel tempo libero hanno un effetto positivo nel proteggere dallo sviluppo del decadimento cognitivo

Normalmente il cervello non è utilizzato al 100%. Alcuni neuroni sono poco attivi e praticamente inutilizzati. Quando si verifica una lesione cerebrale localizzata di piccole dimensioni, nel giro di poco tempo questi neuroni cominciano a svolgere la funzione prima svolta dai neuroni danneggiati. Il recupero funzionale fornisce una “riserva” e ha un “valore protettivo”.


...altre funzioni di riserva: Il cervello come una cartina stradale

Le complesse funzioni che il cervello svolge, non sono date tanto dal numero di neuroni, quanto dal numero delle connessioni tra neuroni.
Quando una persona si è mantenuta molto attiva dal punto di vista cognitivo, ha creato molte connessioni fra i suoi neuroni, cioè dei potenziali percorsi alternativi per l’elaborazione delle informazioni.

...è importante anche la forza delle connessioni tra neuroni

L’AVER CREATO MOLTE CONNESSIONI e IL FATTO DI AVERLE MANTENUTE ATTIVE CREA LA FACILITAZIONE CHE CONTRIBUISCE ALLA RISERVA CEREBRALE

Ciò che ci sta più a “mente”: la memoria

Noi siamo ciò che ricordiamo.

Senza la memoria non potremmo svolgere le più semplici azioni quotidiane:
riconoscere persone, leggere, parlare o in definitiva dare un senso al nostro essere, al nostro modo di vivere nel mondo.

Cos'è la memoria e come funziona?
La memoria è una delle funzioni più complesse dell'attività umana.
Può essere definita come la capacità di riprodurre nella propria mente un'esperienza precedente;
è quell'insieme di funzioni localizzate nel cervello che ci consentono di registrare messaggi o informazioni grazie alla collaborazione degli organi di senso, essenziali per l'acquisizione di nuove informazioni che poi vengono immagazzinate nella memoria, e di rievocarli allorquando lo desideriamo.

La memoria coinvolge ed è strettamente connessa ad altre funzioni cognitive ed al cervello nel suo insieme .

Il buon funzionamento della memoria dipende:

  • dall' Attenzione che il soggetto rivolge ad un dato evento:
a volte molti problemi che crediamo di memoria derivano da scarse capacità di attenzione e concentrazione.

  • dalle Emozioni che l'evento esercita: ricordiamo di più e prestiamo più attenzione a ciò che ci sta più a cuore

  • dalle Circostanze in cui l'evento deve essere richiamato (fase di rievocazione).

Un buon funzionamento può essere influenzato da:
La presenza di malattie (endocrine, infettive, tumori), la cui cura consente un completo recupero delle capacità di ricordare.

  • L'uso improprio di farmaci, per esempio i sonniferi
  • La depressione e l'ansia
il livello di attenzione è compromesso, polarizzato attorno a sensazioni di impotenza, di sfiducia, paura
  • il presente viene subito passivamente
  • diminuite relazioni sociali

Il 90% degli anziani ha un cervello in grado di funzionare a patto che lo tenga in allenamento.

Una percentuale minoritaria di anziani (10% degli ultra 65enni) soffre di disturbi della memoria progressivamente sempre più gravi nella maggioranza dei casi dovuta alla malattia di Alzheimer oppure alla demenza multinfartuale vascolare (in passato definita arteriosclerotica).

La memoria può essere distinta in:

memoria a breve termine
si riferisce alla capacità di rievocare percorsi, numeri, cose dopo alcuni secondi o minuti dalla loro percezione oggi chiamata
memoria di lavoro sistema specializzato che trattiene piccole quantità di informazioni per brevi periodi di tempo
memoria a lungo termine o remota
indica la capacità di ricordare eventi dopo alcune ore o giorni; riguarda cioè fatti accaduti molto tempo prima, ed è quella più resistente in caso di malattia cerebrale.

Che succede durante l'invecchiamento normale?
alcuni aspetti del funzionamento della memoria presentano un declino; altri non mostrano alcun deficit o addirittura presentano una prestazione migliore col passare degli anni.

la memoria per episodi passati (MLT) rimane in genere buona, ma ci si trova in difficoltà in tutti quei piccoli compiti quotidiani che richiedono un aggiornamento della memoria di lavoro. Importante nella fase di acquisizione di informazioni.

Questo perchè la memoria di lavoro dipende da una rete di strutture cerebrali diverse da quella a lungo termine.

Con l'avanzare dell'età, non riuscendo a bloccare gli stimoli irrilevanti, ci si trova ''sommersi'' da informazioni che si faticano a selezionare.
Non vi è un impoverimento generale delle capacità cognitive, ma un indebolimento selettivo dei meccanismi di soppressione ed inibizione di stimoli irrilevanti, che giocano un ruolo fondamentale nelle fasi di codifica, immagazzinamento e recupero delle informazioni. (Hasher e Zacks 1988)
Gli anziani dunque, nelle situazioni di vita di ogni giorno, si differenziano dai giovani non per un impoverimento della produzione cognitiva, bensì per una eccessiva ricchezza del materiale prodotto, che deriva da esperienze di vita e dal percorso personale.

"Use your brain or loose it"
Usa il tuo cervello o lo perderai

Un ambiente stimolante e l'opportunità di un maggior esercizio producono un aumento di spessore e peso del cervello, un aumento dei collegamenti tra neuroni nonché un miglioramento delle performance generali.

Svolgere attività fisica e mangiare sano aiuta a conservare la circolazione cerebrale e le funzioni mentali.

Sono numerosi gli anziani che in età avanzata conservano la capacità di svolgere compiti complessi e di rivestire incarichi sociali impegnativi.

Se il cervello è così flessibile, è possibile tenerlo in allenamento come si fa con il corpo rendendolo più efficiente? Come è possibile conservare, ottimizzare o amplificare la plasticità neuronale?

Il cervello necessita di essere continuamente in esercizio per mantenersi funzionale ed efficiente nel corso degli anni e per prevenire alcuni disturbi che possono comparire con l’avanzare dell’età,
L'attività mentale rappresenta un potente mezzo per amplificare i meccanismi di difesa dell'organismo e del cervello...

...qui entra in gioco la Ginnastica Mentale!

Che cosa è la ginnastica mentale?
La ginnastica mentale consiste in un programma di stimolazione cognitiva con l’intento di conservare, allenare e incrementare le nostre capacità intellettive.
É un utile strumento per restare attivi, dinamici e protagonisti della propria vita.

L'“allenamento” mentale è basato sia sull’esercizio individuale che sulla socializzazione e la condivisione tra i membri del gruppo.

Il corso:
La metafora del viaggio:
Il corso può essere rappresentato come il viaggio di una nave, il cui equipaggio (i partecipanti e il conduttore) partono alla scoperta di nuovi terreni da esplorare (mente/memoria).
Gli obiettivi generali del corso rappresentano gli itinerari da seguire contrattati e scelti dai partecipanti stessi e dal conduttore.
Ogni “membro dell'equipaggio” può scegliere di portare a casa dei “souvenir” rappresentati dalle esperienze e dagli apprendimenti più consoni alle sue esigenze e necessità.

Obiettivi generali e specifici

Il corso è finalizzato:
all’aumento della conoscenza delle proprie competenze e strategie cognitive per un loro utilizzo nella vita quotidiana.
al riconoscimento delle potenzialità e delle risorse di ognuno, al fine di promuovere uno scambio proficuo alla crescita individuale e di gruppo.

  • Allenare le funzioni cognitive, in particolare la memoria
  • Aumentare la conoscenza del funzionamento delle capacità intellettive
  • Aumentare la conoscenza delle proprie competenze e strategie
  • Sollecitare le competenze comunicative e di ascolto
  • Incrementare le proprie strategie di problem solving
  • Costruzione della propria “memoria storica”

Modalità di svolgimento

Il corso come laboratorio:
I membri del gruppo sono partecipanti attivi nel promuovere lo scambio e la co-costruzione attiva dell'incontro.
Viene promossa la capacità di mettersi in gioco e di “scoprirsi”
La disposizione a cerchio (con il conduttore al suo interno) facilita l'ascolto (rispetto), la comunicazione, la condivisione di esperienze, lo scambio e la collaborazione, l'osservazione e l'attenzione a ciò che ci circonda.
Il gruppo rappresenta una risorsa e uno strumento “ginnico” in cui valorizzare ed utilizzare le esperienze di ognuno e le strategie utilizzate nel quotidiano
Importanza di esportare nella vita quotidiana ciò che si apprende nel gruppo

Attività presentate durante l'ultimo ciclo di lezioni.
Esercizi per stimolare le funzioni mentali:

  • linguaggio
  • attenzione
  • concentrazione
  • pensiero
  • comunicazione
  • memoria

Confronti”. Letture a tema e discussioni di gruppo
La mia storia”. Scrittura di racconti della propria vita.
Giochi di gruppo. Giochi vari per esercitare le funzioni cognitive svolti in sottogruppi.
Laboratorio delle competenze”. Spazio di discussione in cui ognuno mette in atto le specifiche competenze per aiutare gli altri a risolvere le proprie difficoltà.


Bibliografia

- Bacci M., Memory Training e Ginnastica Mentale per L'anziano, Casa editrice scientifica internazionale, 2000.

- Baroni, M. R., .I processi psicologici dell’invecchiamento. Roma: Carocci, 2003.

- Dynes R., Il Laboratorio della Memoria, Cento giochi per stimolare stretegie a breve e lungo termine, Erickson, Gardolo (TN), 2002.

- Gollin D., Ferrari A., Peruzzi A., Una Palestra Per la mente, stimolazione cognitiva per l'invecchiamento cerebrale e le demenze, Erickson, Gardolo (TN) 2007.

- Prestia A. Invecchiamento cerebrale, declino cognitivo e demenze; E-Book, Opsonline

- Schacter D.L., Alla ricerca della memoria. Il cervello, La mente, Il Passato; Biblioteca Einaudi, Torino, 1996.