La Psicologia della Salute (Health Psychology) si sviluppa negli Stati Uniti dove negli anni settanta viene costituita la Divisione di Psicologia della Salute dell’American Psychological Association (APA) secondo cui:
“La psicologia della salute è l’insieme dei contributi specifici - scientifici, professionali, formativi- della disciplina psicologica, alla promozione e mantenimento della salute, alla prevenzione e trattamento della malattia e all’identificazione dei correlati eziologici, diagnostici della salute, della malattia e delle disfunzioni associate, e all’analisi e miglioramento del sistema di cura della salute e di elaborazione delle politiche della salute».
Considere quindi l’individuo e la società come portatori di risorse anziché di patologie o di difetti studiando le sorgenti del benessere anziché quelle del malessere, a “promuovere” salute, più che a “prevenire” o “curare” malattia.
I quattro obiettivi fondamentali della Psicologia della Salute sono:
“Promuovere” e “Mantenere” la salute
E’ questo un obiettivo particolarmente importante, che caratterizza e contraddistingue in senso moderno, l’emergenza della psicologia della salute.
La Psicologia é ricchissima di ispirazioni evolutivo-sociali, e, pertanto, i contenuti dell’intervento dello psicologo dovrebbero agevolmente declinarsi nell’obiettivo di sviluppare, mantenere, ed usare pienamente le capacità fisiche, mentali ed emotive dell’individuo nella complessa rete delle sue relazioni sociali, e non solo di prevenire o curare la malattia, come un qualcosa di “altro da sé”.
La centralità di questo obiettivo deriva dal processo di cambiamento in atto, dal concetto negativo di salute -intesa come “assenza di malattia”- a quello positivo di “stato di benessere bio-psico-sociale”.
La definizione ufficiale di “salute” da tutti conosciuta e generalmente accettata è quella proposta dall’OMS nel 1948, cioè oltre 50 anni fa: “La salute è uno stato di ben-essere fisico-psichico e sociale”.
Anziché interrogarsi sui meccanismi che conducono allo stato di malattia, viene posto il tema dei fattori che orientano verso lo stato di salute (Salutogenesi).
Dal momento che la salute non può essere valutata semplicemente sulla base di criteri fisici di malattia, è essenziale identificare degli indicatori psicosociali e comportamentali di salute, come ad esempio:
- self-efficacy
- hardiness
- competenza sociale
- autostima
- capacità di problem solving
- capacità di gestione dello stress
Prevenzione
All'origine di diverse malattie, è universalmente attribuita una forte influenza di certi comportamenti o stili di vita “non sani” - come per es.il fumare, la mancanza di esercizio fisico, il consumo eccessivo di alcool, di droga, le diete inadeguate, il non uso delle cinture di sicurezza.
Il comportamento nella sua complessità è al centro dei fattori indicati come fortemente a rischio per una varietà di patologie e di infortuni.
Nell’ambito della prevenzione va ricordata l’efficacia di un’ampia gamma di tecniche psicologiche nel ridurre il rischio di malattie in qualche modo legate allo stress.
Trattamento
Per quanto riguarda il trattamento troviamo metodologie psicoterapiche, procedure psicologiche più specifiche, come quelle adottate per es. nella terapia del dolore, delle cefalee, o dei disturbi del sonno, interventi riabilitativi rispetto a situazioni croniche, dove spesso l’uso dei farmaci, trattando i sintomi, tende a pregiudicare la condizione di fondo el paziente. Di grande interesse infine, il controllo dei fattori psicologici nel decorso della malattia, nell’ alleviamento delle complicazioni, nella valorizzazione delle varie modalità di supporto sociale, nelle situazioni di crisi, ecc.
Aspetti diagnostici ed eziologici
Il terzo obiettivo, riguarda il processo di valutazione e lo studio delle cause dirette e indirette della malattia. La incidenza e la dinamica dei fattori psicologici nel concerto multifattoriale con cui si determinano le varie patologie
Sempre sul piano delle valutazioni eziopatogenetiche, si dovrebbero includere tutte le ripercussioni sulla salute direttamente legate a influenze psicologiche, senza la mediazione di comportamenti individuali di vario tipo. Il grande sviluppo delle neuroscienze, in generale, e della psicoimmunologia in particolare, ha reso evidente come fattori psicologici possano agire sulle cellule sugli organi e sulle funzioni, attraverso la complessa mediazione del sistema nervoso centrale. Rilevante in questo ambito é il concetto di stress, nella sua accezione allargata alle dinamiche cognitivo-emotive. Appare sempre più chiaro che la relazione fra stress e malattia non é di tipo semplice ma dipende in consistente misura da differenze individuali sia biologiche che di personalità, dal contesto, dalle risorse sociali a disposizione e, sopratutto, dalla percezione dell’evento stressante stesso. Da queste nuove concezioni si evince l’importanza delle tecniche ormai ampiamente collaudate di gestione dello stress.
Interventi nelle organizzazioni e nelle istituzioni
Il quarto obiettivo riguarda il miglioramento non solo dei sistemi di cura ma anche, più in generale, delle politiche della salute in vari contesti sociali.
lo psicologo della salute in virtù del suo impegno primario nel versante positivo della promozione del benessere, agisce nelle organizzazioni educativo-scolastiche, in quelle del lavoro, negli asili-nido, nelle istituzioni per anziani, nelle comunità di quartiere ecc. Il concetto di promozione della salute, rispetto all’orientamento di prevenzione, pone un’enfasi maggiore sul ruolo degli individui, dei gruppi e delle organizzazioni come agenti attivi nella strutturazione delle pratiche e delle politiche della salute, in vista sia dell benessere individuale che collettivo.